TIPOLOGIE DI ALLENAMENTO

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barondj
00mercoledì 16 giugno 2010 14:36
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fast runner
00mercoledì 16 giugno 2010 17:33
medio questo sconosciuto...esempi pratici
Nel programma maratona che abbiamo seguito in questi ultimi anni il medio era costituito dalle "variazioni lunghe" che costituivano quello che si chiama medio alternato ed anche fonte all'amore rappresenta un allenamento di questo tipo in salita. Per quelli che si ricordano il programma Moretti, il medio veniva inserito dopo un riscaldamento di 20' e poi una distanza che cresceva di settimana in settimana da 10 sino a 20 km seguito da un defaticante. I ritmi mi sembrano abbastanza calzanti, infatti lo scorso anno Jonny, Mark ed io eseguivamo le variazioni lunghe intorno ai 4' al km.
A me questa forma di medio proposta da Ignus non dispiace assolutamente ed anche il fatto di correrla nel giro ippodromo mi da un certo ordine mentale con il quale mi trovo a mio agio.
Barone, perfetto il santucci running e molto interessante ma dacci anche le tue sensazioni ed esperienze.
barondj
00mercoledì 16 giugno 2010 23:11
MEDIO
A me piace il Medio classico in pianura, e ne trovo giovamento. Nella mia ignoranza io lo intendo così:

- 20 minuti di riscaldamento
- Dai 10 (preparazione Gare Brevi fino a 10Km) ai 18 Km (preparazione mezza maratona e maratona) a 20''/30'' sec più lento rispetto al record sui 10Km. Io per esempio ho 40' sui 10.000 e devo correre il medio tra i 4,20 ed i 4,30 al Km.

barondj
00mercoledì 16 giugno 2010 23:19
IL LUNGO LENTO Prof. Ignazio Antonacci

Quando si evoca la parola "Maratona" e come richiamare alla mente "Il Lungo Lento o
Lunghissimo Specifico (RM)". Non c'è Maratona senza aver eseguito un allenamento di
Lungo Lento o Lunghissimo Specifico. Durante la Preparazione Atletica per la Maratona
non c'è allenamento che crei "emozioni, piacevoli sensazione di benessere prolungata,
tensione e senso di impotenza" come per il Lungo Lento. Per farsi che il Lungo Lento o il
Lunghissimo Specifico, diano i risultati programmati è importante rispettare alcune regole.
Per prima cosa è fondamentale fare una distinzione tra il Lungo Lento e il Lunghissimo
Specifico. Entrambi i mezzi di allenamento sono fondamentali per portare a termine la
Maratona nei migliore dei modi possibili godendosi ogni chilometro della gara. Il Lungo
Lento è un mezzo di allenamento che ha le seguenti caratteristiche:
· Periodo di Preparazione: viene eseguito e programmato nel Periodo di
Costruzione (1°periodo 6/8settimane), Periodo Fonda mentale (2°periodo di
preparazione 8^/16^settimana);
· Capacità Organica sviluppata: Resistenza Aerobica (vedi articolo "Resistenza
Aerobica del 27 Novembre)
· Energia utilizzata: miscela di grassi e zuccheri
· Durata: da 2h fino a 3h
· Intensità: 90/100% della Soglia Aerobica
· Ritmo (Velocità): 30" più lento del ritmo della Corsa Media (se ad esempio il Medio
viene eseguito a 5'30 al km, il Lungo Lento a 6'00 al km) o l'80/90% del Ritmo
Maratona;
· Percorso: Prevalentemente collinare per infondere all'organismo uno stimolo
allenante più efficace, ma all'inizio della preparazione (Periodo di Costruzione) è
preferibile effettuare il Lungo Lento su percorsi pianeggianti, in quanto la
muscolatura non è ancora pronta per sopperire a carichi di lavoro in Salita. Si può
optare per percorsi con falsopiani non eccessivamente impegnativi come
pendenze.
Per quanto concerne il Lunghissimo Specifico presenta delle leggere differenze dal
Lungo Lento. Analizzando la terminologia si capiscono già alcune di queste differenze. Il
Lunghissimo Specifico ha le seguenti caratteristiche:
· Periodo di Preparazione: Periodo Specifico (8/12 Settimane prima della Maratona)
· Capacità Organica sviluppata: Resistenza Specifica
· Energia utilizzata: miscela di grassi e zuccheri
· Durata: 2h30' / 3h30'
· Intensità: 98% - 100% della Soglia Aerobica
· Ritmo (Velocità) : più vicino possibile al Ritmo Maratona (98/100% RM).
· Percorso: Deve rispecchiare al massimo il percorso di Gara che andremo ad
affrontare, quindi se il percorso è pianeggiante ci alleneremo su percorsi
pianeggianti (ideale per mantenere il ritmo maratona costante), se invece il
percorso della gara è con leggere salite, effettueremo il Lungo Specifico su percorsi
misti.
Dopo aver fatto questa premessa si può affermare che le differenze sostanziali tra il
Lungo Lento e il Lunghissimo Specifico, sono l'impostazione del ritmo (più vicino
possibile al Ritmo Maratona nel Lunghissimo Specifico) , la durata (tempo o
chilometraggio), il periodo di esecuzione (Periodo Costruzione "LL" o Specifico "LS"). A
prescindere da queste differenze sostanziali, poi ci sono da tener presente alcune
impostazioni pratiche. E' opportuno che il Lunghissimo Specifico abbia il più possibile le
caratteristiche della Maratona. Cioè, bisogna organizzarsi per orario e cosa mangiare alla
colazione pre-lunghissimo, come se stessimo facendo la Maratona, dovremmo aver
deciso i rifornimenti da mettere lungo il percorso, a quale chilometro (ogni 5km) e cosa
mettere come rifornimento (solo acqua? Sali e acqua? Acqua, Sali e bevanda
energetica?). Iniziare il Lunghissimo all'ora della gara, o giù di lì; utilizzare scarpe e
abbigliamento da gara; effettuare un eventuale riscaldamento pre-gara, e così via. Non è
importante "solo correre" il Lunghissimo, ma è importante "come correre". Oltre a questa
distinzione, e differenze tra il Lungo Lento e il Lunghissimo Specifico (RM), è da tener
presente anche il modo con il quale si possono correre questi mezzi di allenamento.
Mentre per il Lungo Lento possiamo avere diversi ritmi e quindi diverse tipologie (Lungo
Classico, Lungo in progressione, Lungo con variazioni), per il Lunghissimo
Specifico (RM) è necessario mantenere il più possibile il Ritmo Gara o Ritmo Maratona.
Vediamo in linea generale quali sono le caratteristiche dei diversi Lunghi Lenti (Cfr.
modificato e integrato articolo su Runner World di Fulvio Massini ):
· Lungo Lento Classico: E' praticamente obbligatorio eseguire alcune sedute di
Lungo Classico se si vuol terminare bene la gara, e consumando più grassi possibili
nell'unità di tempo (Potenza Lipidica). La velocità di percorrenza dovrebbe essere di
circa 15"/20" al km più lento rispetto al Ritmo Maratona. E' ovvio che tutto dipende
dalla caratteristiche e dal livello atletico del soggetto. Un atleta di alto livello o
amatore/evoluto che vuole correre la Maratona nelle 3h, a un ritmo di 4'15 al km
potrà effettuare il Lungo Classico a 4'30/4'35 al km; mentre un neofita che vuole
correre la Maratona a 6'00 al km, dovrà correre il Lungo Classico a 6'10 al km, non
dovrà discostarsi molto da quel ritmo, perché potrebbe sovraccaricare
eccessivamente l'apparato locomotore e osseoarticolare. Più lento è il ritmo e più
disagi crea alla meccanica del gesto atletico, la corsa non è fluida, ma goffa, e più
tempo stiamo sulle gambe e più tensione si accumulerà;
· Lungo in Progressione: la terminologia stessa ci indica la strada di questo mezzo
di allenamento. L'obiettivo è quello di variare il ritmo a un tot di chilometri che
avremmo stabilito in anticipo. Ad esempio, per un maratoneta da 3h, un Lungo di
30km, si potrebbe gestire con 3 frazioni da 10km, partendo con 10km a 4'25 al km,
per poi aumentare ogni 10km di 5", finendo con 10km al ritmo maratona di 4'15 al
km. E' ovvio che man mano che si va avanti con la preparazione e ci si avvicina alla
Gara, dovremmo aumentare i chilometri da percorrere al Ritmo Maratona (RM).
Questo genere di Lungo è possibile proporlo ad amatori che hanno già esperienza
nella Maratona, e possiedono una grande sensibilità al ritmo di corsa, in modo tale
da aumentare progressivamente e in maniera graduale il ritmo di corsa senza
eccessive accelerazione o decelerazioni;
· Lungo con Variazioni: anche qui si capisce benissimo di cosa si tratta. Questo
mezzo di allenamento è senza ombra di dubbio utile e proponibile ad amatori e
atleti di un certo livello. In pratica l'obiettivo è quello di variare il ritmo di corsa,
prendendo in riferimento i range di frequenza cardiaca e i ritmi di allenamenti
verificati con alcuni TEST da CAMPO, come il Test Conconi (vedi Test Conconi).
Ipotizziamo che un soggetto ha un ritmo maratona di 4'00 al km, la sua velocità di
soglia anaerobica (vedi articolo Potenza Aerobica) o velocità di riferimento è di 3'40
al km. Egli potrebbe impostare un Lungo con Variazioni come segue: 10km a 4'20
per iniziare a metabolizzare i grassi, e di seguito potrebbe inserire 10 x 1km a 3'40
e 1km 4'20. In pratica alla fine dell'allenamento ha percorso 20km a Ritmo
Maratona (4'00 al km = 3'40 / 4'20) e 10km a 4'20. E' ovvio che è differente correre
20km a un ritmo maratona regolare, ma allo stesso tempo ha attivato diversi
meccanismi, migliorando la resistenza aerobica (30km) e migliorando la Soglia
Anaerobica (vedi Potenza Aerobica) aumentando il ritmo di corsa fino a 3'40. Quindi
lo stimolo allenante è stato "doppio".
Analizziamo i diversi parametri da tener presente nell'impostazione e programmazione del
Lungo Lento:
· la Distanza da percorrere: per il neofita 20km possono esseri considerati un
Lungo, per un amatore/esperto 20km sono nella norma di un allenamento
settimanale.
· La Velocità: per un neofita l'obiettivo è solo quello di metter chilometri nelle gambe
quindi potrebbero anche non mantenere determinati velocità, ma far riferimento al
chilometraggio complessivo;mentre per l'amatore che ha ambizioni cronometriche
l'obiettivo e mettere i chilometri , ma anche a un determinato ritmo (Ritmo
Maratona), preferibilmente più vicino possibile alla "Massima Potenza Lipidica",
quella alla quale il consumo dei grassi è massimo.
· Dosaggio: per il neofita potrebbe essere programmato un Lungo ogni 3 settimane
perché la capacità di recupero è più lenta; per un amatore si può programmare ogni
2 settimane (limite minimo).
· Progressione del lavoro: si potrebbero aumentare 2/4 km ogni seduta di lungo,
ma tutto dipende dalle nostre caratteristiche atletiche. In linea generale l'organismo
si adatta molto facilmente allo stimolo allenante del Lungo Lento, i miglioramenti si
osservano dopo già alcuni Lunghi effettuati. E' ovvio che queste sono indicazioni di
massima, se un soggetto ha programmato due Lunghi Lenti a distanza di due
settimane, ma nota che dopo due settimane non ha ancora recuperato la fatica
muscolare, allora è inutile programmare il Lungo successivo.
· Numero delle sedute da compiere: il neofita che inizia ad affrontare la
preparazione per la Maratona dovrebbe programmare, nei 4/6 mesi di
preparazione, almeno 6 allenamenti sopra 26/28km, 2 allenamenti sopra i 30km e
altri 2 sopra i 34/36Km; è ovvio che dipende anche dalle caratteristiche del
soggetto, un soggetto "resistente" si adatterà meglio agli stimoli del Lungo Lento o
Lunghissimo Specifico in quanto geneticamente a fibre muscolari "ossidative"
cariche di emoglobina, mentre il soggetto "veloce" con fibre "pallide" avrà bisogno
di più allenamenti per adattarsi al Lungo Lento e al Lunghissimo Specifico;
· Perché il Lungo Lento o Lunghissimo (?): essi sono mezzi fondamentali per
abituare i muscoli a consumare più grassi possibili, abituare l'organismo a
migliorare la regolazione termica ed idrica per durate assai prolungate, per
provocare adattamenti di vario tipo all'apparato locomotore, per abituare la mente a
sopportare la fatica per tempi molto lunghi di lavoro.
Nonostante a volte si rispettino alcune regole, nel momento in cui andiamo ad affrontare il
Lungo Lento o Lunghissimo Specifico, arriviamo alla fine dell'allenamento sempre
stremati, o con un calo nella parte finale. Il tutto sta a trovare il giusto "ritmo da crociera"
nei primi 5km e iniziare a metabolizzare i grassi e poi man mano che i chilometri passano
focalizzarsi sul ritmo maratona o giù di lì. Il più delle volte a noi amatori ci manca la
"sensibilità al ritmo gara" che la si acquisisce effettuando dei Lunghi Lenti
concentrandosi solo ed esclusivamente sulle sensazioni che proviamo a un determinato
ritmo (Ritmo Maratona), sono così saremo patroni delle nostre gambe senza guardare né
cronometro e né cardiofrequenzimetro (entrambi importanti). Per poter trovare il Ritmo
Maratona o comunque il Ritmo per effettuare il Lungo Lento o il Lunghissimo al meglio vi
evidenzio questa tabella previsione tempo maratona(Fonte originale: "La mia Maratona"
- Fulvio Mssini - Enrico Arcelli - Ed correre):
Dal tempo della Mezza Maratona
ı Principiante: 25/30" in più per ogni km rispetto al tempo della Mezza Maratona; in
pratica si dovrebbe raddoppiare il tempo della Mezza Maratona e si aggiunge
17'35"/21'06;
ı Amatore Esordiente: 20/25" in più per ogni km rispetto al tempo della Mezza
Maratona; in pratica si dovrebbe raddoppiare il tempo della Mezza Maratona e si
aggiunge 14'06/17'35";
ı Amatore Esperto: 15/20" in più per ogni km rispetto al tempo della Mezza
Maratona; in pratica si dovrebbe raddoppiare il tempo della Mezza Maratona e si
aggiunge 10'33"/14'06;
ı Atleti Evoluti: 10/15" in più per ogni km rispetto al tempo della Mezza Maratona; in
pratica si dovrebbe raddoppiare il tempo della Mezza Maratona e si aggiunge
7'02/10'33";
Queste sono indicazioni generiche e studiate a "tavolino", sono punti di riferimento che
bisogna adattare alle proprie condizioni psicofisiche e atletiche.
Note: alcune definizioni e tabelle sono estrapolate da articoli di Fulvio Massini e dal libro
"La mia maratona"- Enrico Arcelli - Fulvio Massini - Ed correre Buona corsa!
Running Program – Prof.
fast runner
00sabato 19 giugno 2010 14:39
lunghissimi
I tradizionalisti continuano a considerare il lunghissimo qualcosa che fa bene, ma che deve essere preso con le molle:
a) da corrersi a ritmi molto lenti;
b) da corrersi a intervalli piuttosto lunghi (due settimane fra due sedute);
c) da corrersi lontano dalla maratona (l'ultimo quindici giorni prima della gara).
Questa impostazione non ha nessun valore scientifico e deve ritenersi ormai superata.
Per il punto a) si deve rilevare che se il corpo è abituato a correre per 35 km a 5'/km come si può pretendere che ne corra 42 a 4'15"? Solo contando sulla freschezza? Se fosse così, chi si allena per correre i 10000 m in 30' potrebbe allenarsi correndo 8 km in 32'.
Per i punti b e c) occorre rilevare che, se il corpo ha bisogno due settimane per recuperare, vuol dire che lo sforzo del lunghissimo (e peggio la maratona corsa a ritmi ben superiori del lunghissimo amatoriale) è eccessivo, che non si è ancora pronti.
Perché allora i tre punti sopra menzionati continuano a essere propinati ai runner? Perché non si ha il coraggio di dire chiaramente che non tutti hanno un fisico pronto per correre la maratona, che finirla non vuol dire nulla, che la cosa veramente importante è finirla bene.
Se non riuscite a correre i lunghissimi a ritmi prossimi al ritmo di maratona, non correte la maratona! Correre deve servire per farvi vivere meglio, non farvi sentire eroi per un giorno, ma zombie nei tre mesi successivi.

Queste sopra sono considerazioni di Albanesi che io per la mia piccola esperienza personale (che comunque vanta 11 maratone portate a termine) condivido. Parlando in gruppo ho sentito per esempio il Direttore che è convinto di aver esagerato con i lunghi lo scorso anno, io invece i primi anni ho avuto sempre difficoltà nei finali (ultimi 10 km) ma aumentando i lunghissimi e soprattutto arrivando a correre i 42 km un mese prima della gara ad un ritmo di 15/20” superiori ad il ritmo prefissato mi sono trovato molto bene riuscendo a portare a termine le maratone praticamente doppiando il parziale della mezza. Non bisogna neanche trascurare la fatica mentale che si fa correndo i lunghissimi, ma correrli in gruppo, se non proprio insieme almeno vicini e confrontarsi prima e dopo sulla fatica, sulle sensazioni aiuta moltissimo.
4 settimane prima di NY e quindi 5 prima di Livorno ci sarebbe la maratona di Carpi con possibilità di correre la mezza, i 30km o la maratona intera, cosa ne pensa il presidente di un eventuale inserimento nel programma? C'è qualcuno che potrebbe essere interessato?
LINO PINABILE
00sabato 19 giugno 2010 20:27
Eppur concordo...
... con Fast. Ci sarebbe anche Lucca.
barondj
00mercoledì 29 settembre 2010 22:36
IL TEMPO TEORICO DELLA MARATONA
ALBANESI.IT -IL TEMPO TEORICO DELLA MARATONA

Provate a calcolarlo, secondo me è molto realistico..
fast runner
00giovedì 30 settembre 2010 09:17
a me me pa' 'na strunzata
..."Le probabilità di scendere sotto le tre ore si riducono a zero se non riuscite a correre la mezza sotto 1h24' "...mi sembra poco atttendibile, io ho un personale sulla mezza superiore as 1h24m e 2h54m in maratona, lo scorso anno ho corso la mezza di pisa un mese prima della maratona proprio come dice lui. Anche il suo sistema come gli altri teorici per calcolare il tempo sulla maratona è una bella cavolata.
Belinda@
00giovedì 30 settembre 2010 12:10
Ma questo perché, è risaputo, te sei particolarmente chiavato per la maratona [SM=g7044]

Fulvio Civita
00giovedì 30 settembre 2010 12:25
DICESSE IL VERO!!!!!!!!

ROMA OSTIA 1.24.50
3 PONTILI 1.23.40
SAN. ROSSORE 1.26.00 (TEORICI)

LIVORNO MARATHON 2010 3.07.00
barondj
00giovedì 30 settembre 2010 22:39
TEORICO REALE
@FULVIO: Non è per gufarti, ma 3h07 è un tempo a cui puoi aspirare.
@FAST: Ho capito, dopo che ha parlato male di NY Albanesi non lo sopporti! :)))))
Fulvio Civita
00venerdì 1 ottobre 2010 07:59
5e5 E SPUMA BIONDA..........
......da Gagarin offro io , se la teoria di Albanesi è giusta.
NYCM: bottiglia di champagne offerta da chi va sotto le 3 ore e bistecca di bisonte da Tex.
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