grazie a tutti
come aveva antcipato il Baron in un precedente post, ero "condannato" a fare questa maratona, e soprattutto a terminarla, perchè me lo aveva chiesto mia figlia Martina molto rattristata e delusa dopo il mio ritiro a Lucca.
E quindi, rassegnato, mi sono messo sotto la pioggia e il freddo di Firenze a inzupparmi ben bene nell'ora che ha preceduto la partenza (giuro che non partiro' mai più in condizioni del genere. La prossima maratona sarà a ferragosto!).
Visto che nell'ultimo mese ho interrotto la preparazione (senza che ci fosse un motivo specifico, ma semplicemente perchè ero stanco e non ne avevo più voglia), sapevo di non potermi aspettare un granchè in termini di riscontro cronometrico, quindi ho pensato di correre insieme ai peace maker delle 3 ore e 15 e cercare di arrivare con loro.
La mia strategia di gara è cambiata più volte lungo il percorso (ma solo nella mia testa, in realtà le gambe non hanno mai cambiato significativamente l'andatura): al 5° km mi sembrava di star bene, e dentro di me ho pensato di stare coi peace maker fino al passaggio alla mezza, per poi provare a accellerare; al 10° km stavo un po' meno bene, e ho pensato che forse era meglio stare coi peace maker fino al 30° km, per poi accellerare; al 15 km ero ancora più stanco e ho nuovamente rivisto la strategia, mi sono detto che mi conveniva stare coi palloncini almeno fino al 35° km, e giocarmi le mie cartucce in fondo per fare gli ultimissimi km in leggera progressione.
Al passaggio sulla mezza ero stanco, infreddolito, fradicio e mi passavano per la mente i primi pensieri di abbandonare la gara: a quel punto ho cominciato a pensare che era grassa se arrivavo con i peace delle 3.15 fino al traguardo.
Al 25°/27° km ho cominciato a perdere terreno sui miei palloncini di riferimento, e in quel momento pensavo: chi se ne frega del tempo, l'importante è arrivare in fondo... l'ho promesso a Martina!
Intorno al 32°/33° km, ormai staccato circa un minuto dai peace maker, mi sono detto: ma faccio veramente così caà da non riuscire a tenere un passo a 4.30/4.35 che anche il Baron terrebbe? (non è vero, non ho pensato al Baron, però è vero che pensavo che stavo facendo caà!).
E li c'è stata l'impennata di orgoglio, che mi ha portato a riprendere i peace maker in 3/4 km, e superarli mantenendo un passo negli ultimi km che, pur non eccezionale, era comunque un 4.20/4.25 che mi ha permesso di portare a casa una grande soddisfazione:
- in primo luogo per aver concluso la gara e aver potuto onorare gli impegni assunti "a casa";
- in secondo luogo, non ne avevo la minima idea durante la corsa, ma aver appreso che ho dato due secondi al Baron mi ha riempito di gioia, e soprattutto spero che abbia chiarito una volta per tutte che sono "nettamente" più forte, e quel secondo o due che gli rifilo nelle varie gare non è il frutto di un sorpasso sul traguardo dopo aver sfruttato la scia per tutta la gara (come affermano le malelingue), ma è semplicemente l'espressione di una superiorità evidente!
- in terzo luogo, se un mese fa qualcuno mi avesse detto che arrivavo 3 minuti dopo il tempo di Fast, avrei firmato col sangue!
Ragazzi, ho voluto scherzarci su, perchè quest'anno.... è andata così! Nella maratona non ci si improvvisa, e a me sono mancati pressochè tutti i lunghi, e tanti tanti allenamenti settimanali, soprattutto nell'ultimo mese.
Ho raccolto ben di più di quel che meritavo. Va bene così.
Ringrazio sinceramente chi mi ha fatto i complimenti.
Ti saluto ciao a prossima amici finocchi!