troppa grazia, Sant'Antonio
Anzitutto ti ringrazio.
Questi versi riflettono con triste realtà gli stati d'animo di chi fa il mio lavoro, e nel farlo è ben consapevole di ciò che fa. E così descrivi bene le situazioni che ci si prospettano, i contesti in cui operiamo, problemi e necessità delle nostre controparti.
Se ben ricordi, in un post di qualche giorno fa, anch'io ho parlato di problemi di coscenza, di compromessi da cercare per trovare punti d'incontro tra quanto ti chiede l'azienda, che non sempre coincide con l'interesse del cliente (e un bancario lo sa benissimo), e quanto invece vorrebbe proprio il cliente. Io penso che un buon bancario è colui che riesce ad individuare tale equilibrio, ed a comportarsi di conseguenza.
Veramente, Adriano, per l'inaugurazione io pensavo ad un paio di rime molto leggere e festose, niente di impegnativo. In quel contesto, spererei di suscitare una risata o comunque un sorriso nella platea, non una riflessione profonda sui problemi della società, del mio lavoro, della mia categoria.
Fammi fare bella figura.... ci saranno i miei capi!
Comunque sei veramente bravo con la penna, per una volta voglio esprimere il mio parere senza mezzi termini. Certamente più bravo con la penna che con le scarpette da corsa....