Nel prossimo marzo pubblicherò il mio secondo libro nel quale è già prevista una poesia per un Direttore di banca Livornese. Può comunque andare bene per il tuo caso. E' una poesia che invita a riflettere e parla , in maniera incredibilmente anticipatrice della crisi di adesso. Ovviamente non è il massimo dell'allegria ma della riflessione si. La invio al forum sottoponendola all'attenzione di tutti . Se ritenete che sia il caso, o.k.
Push, significa " spingi, entra" e si trova sul vetro di entrata di molte banche. Naturalmente il bersaglio è la nostra società e i quadri intermedi che la rappresentano.Quando intendo bersaglio mi riferisco al fatto che si devono fare le cose sapendo ciò che si fa. Siamo ruote di ingranaggi, questo bisogna saperlo. E' un invito a riflettere su chi siamo noi, rappresentanti dell'occidente.
Rispetto alla versione originale cambio qualche termine più " pesante" , a parte ti darò la versione originale. Geograficamente non tutto torna ma si parla di Livorno, di crisi , di banca e di un direttore di banca. Quindi, può andare.
Dovrebbe piacere al vescovo.
PUSH, IL MIO AMICO DIRETTORE
Entra il Mediterraneo
come un torrente senza vena,
a fari spenti,
nel fosso minore
accanto alla Fortezza;
sull'acqua crespa
verde marcio di bottiglia
l'insegna della banca
rabbrividisce e
s'inarca, svanendo
nel liquido oleoso
sotto gli ostinati colpi
della tramontana;
così chi entra ed esce
sotto l'insegna,
sbianca e s'illanguidisce,
appiattendosi al muro
come un animale incerto.
Si sa, a volte le notizie
si perdono nel vento
delle feste comandate
e il responso dei numeri
se ne frega
delle incrinature della voce
ma qualcosa di lieve
sussurri e ti ricambiano
gli sguardi affettuosi della gente
anche se piange chi non ha nulla,
perde di più chi non possiede;
e questo lo leggi
tra le righe ghiacciate
della corrente.
Nel tuo liquido amniotico
stai,
pesce colorato
nell'acquario,
nel tuo piccolo
Mediterraneo
d'acque tiepide;
regali sorrisi,
dispensi consigli,
mani che s'appoggiano sulle spalle,
occhi che incoraggiano,
ma nemmeno troppo;
discreto,
entri ed esci dalle stanze
come un morbido felino tra le rupi
monarca democratico
d'una repubblichetta
di gadget in libera entrata
e sogni in disordinata uscita.
Lo sai, l'illusuione finisce
sul confine di quei muri
dove il vento porta i sapori
speziati di quel mare antico
e scrosta l'umidità rancida
dello scirocco incancrenito;
già l'insegne riflesse
non t'appartengono
e la tua vita dipende
da quanto sei disposto a spingere
sulle ali dell'incertezza
che c'accomuna
in quest'epoca senza tempo,
della forza residua rimasta
per raccattare le speranze
dei nostri simili
e non farle affogare
prima che un altro
le acchiappi
iniziando a leccarle.
Non farti trovare
impreparato
la prossima volta
che il vento soffierà a tuo favore,
e per una volta,
per capire,
non entrare,
esci.
L'augurio è ovviamente nella parte finale. Se vuoi fare il tuo dovere, anche facendo il Direttore di banca , devi cercare di capire le persone. Se il tuo punto di vista è solo quello della Banca, allora è finita. E' un invito a capire e osservare. Bisogna stare in mezzo alle situazioni e alle persone per potere veramnete fare qualcosa di positivo. Ciao, Adriano.
Il Supponente